Oggi diamo troppo per scontato l’utilizzo di una delle più importanti risorse di cui l’essere umano disponga, il cervello. Le scienze come la biologia e le neuroscienze hanno dato riscontri di elevatissima qualità sulla potenza e sulla particolare indispensabilità del nostro organo cerebrale, ma per certi versi un utilizzo adeguato appare ancora lontano per la maggior parte delle persone. Ci sono ancora false credenze e superstizioni a riguardo del nostro sistema nervoso centrale e periferico, dovute per lo più a scarse conoscenze e disinformazione. Queste errate informazioni sui suoi funzionamenti principali e su come possiamo agevolare un salutare funzionamento del nostro cervello, generano un danno sociale che poi noi tutti paghiamo in diversi modi e a diversi livelli.
Dare più valore alle potenzialità del nostro cervello non significa diventare freddi e razionali, semmai si può diventare più intelligenti sia razionalmente che emotivamente. Moltissimi studi stanno dando dimostrazione di come la plasticità del nostro cervello sia di gran lunga uno dei fattori principali che favoriscono il nostro adattamento all’ambiente, alle questioni quotidiane e allo sviluppo di salute e benessere, anche in età non più “giovane”.
Ma perché allora quando le persone pensano al proprio cervello non capiscono bene di cosa si parla? Perché faticano a comprendere quanto importante sia tenerlo in buone condizioni biologiche di funzionalità? Perché alcuni vivono la loro vita in modo sregolato inquinando il proprio cervello con droghe o sostanze che lo debilitano?
Probabilmente perché è un organo che diamo per scontato proprio perché è ben protetto dentro la scatola cranica. Forse perché è l’unico organo che non si può sostituire e sul quale impianti di vario genere e protesi non sono ancora così possibili. Forse perché semplicemente diamo per scontato che “cogito ergo sum” (penso dunque esisto) ci accompagna ogni istante della vita e non siamo in grado di pensarci senza pensare. Quest’ultimo paradosso ci è più chiaro quando sentiamo di persone che hanno un ictus o un incidente per il quale poi vanno in uno stato di coma profondo. È sempre più importante riportare l’attenzione sul fatto di quanto sia necessario e conveniente allenarsi continuamente a pensare, ad essere creativi, a risolvere problemi, a leggere, a studiare, a fare esperienze significative, a vivere relazioni appaganti, ad imparare a formare benessere in ogni ambito della propria vita.
Scritto da: Damiano Frasson
www.damianofrasson.it
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