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12 Marzo 2021

Viviamo quotidianamente in una sorta di sfida perenne immersi in un costante cambiamento, nell’incertezza della quotidianità, coinvolti in una corsa sempre più pazza verso un futuro dalle sfuggenti prospettive e dall’orizzonte incerto.

Prendendo spunto dal famoso best seller “Il nostro iceberg si sta sciogliendo” di John Kotter (del quale consiglio la lettura) ci ritroviamo spesso nella condizione della famiglia di pinguini che si ritrova costretta a cambiare l’iceberg nel quale vive abitualmente.

Quando ci ritroviamo costretti ad un cambiamento spesso verrebbe voglia di lasciare perdere, verrebbe voglia di non assecondare più questa realtà globalizzata, incerta e frenetica, verrebbe voglia di rifiutare a priori alcuni cambiamenti e rintanarsi nella propria zona di confort e rintanarsi nelle proprie abitudini o peggio nei propri alibi. Qualcuno cede e si adagia, abbandona l’impegno, altri invece ci danno dentro per trovare un modo di adattarsi e innovarsi partecipando costruttivamente al cambiamento. Altre persone ancora invece si spaventano e decidono di non partecipare proprio a nulla rimanendo ancorati saldamente a certezze che svaniscono nel momento stesso in cui ci si illude di appoggiarsi ad esse.

Il Cambiamento Damiano Frasson GRUEMP

Insomma ci sono veramente molte diverse posizioni con le quali ognuno cerca di reagire e affrontare questa epoca tumultuosa, ma sostanzialmente ci sono alcuni criteri-concetti-aspetti che accomunano tutti e che possono aiutarci ad accettare il cambiamento.

Il discorso si farebbe molto ampio e quindi cercherò di collegarli tra loro con una modalità – Lean & Fast (snella e veloce) in 6 concetti: Investimento, Rischio, Sistema, Energia, Benessere, Miglioramento.

1° aspetto: il concetto di INVESTIMENTO.

Quando noi ci troviamo di fronte ad un cambiamento ci troviamo di fronte al fatto di poter decidere se abbiamo o meno, la possibilità di investire in quel cambiamento o in ciò che servirebbe per gestirlo e realizzare un nuovo Guadagno. Investire dunque e mettere in gioco non soltanto denaro, ma anche tempo, risorse personali, idee, valori, strategie, motivazioni, relazioni, emozioni. Spesso le persone faticano a comprendere come ogni azione umana che noi facciamo seguendo un preciso piano d’azione e finalizzata a raggiungere i nostri obbiettivi metta in gioco questo concetto di investimento. Io agisco in un determinato modo perché mi aspetto un tornaconto, un vantaggio, un beneficio e questo può essere economico, fisico, pratico, organizzativo, di tempo, di nuovi pensieri, in termini di nuove conoscenze o competenze, ma spesso cerchiamo anche un tornaconto relazionale ed emotivo. Quindi per avere un risultato o un beneficio devo saper fare bene i miei investimenti, non soltanto economici.

2° aspetto: il concetto di RISCHIO.

Quanto e come questa situazione di cambiamento mi porterà a rischiare? Cosa mette a rischio della mia situazione attuale? Noi vorremmo rischiare ma già conoscendo in anticipo il risultato con certezza assoluta, ma nel concetto stesso di rischio esiste l’imponderabile, esiste la soglia di rischio, esiste anche una sorta di proporzionalità del rischio. Purtroppo i fatti macro e micro economici degli ultimi anni hanno spiegato a tutti molto bene questo concetto ma hanno anche intimorito forse troppo le persone portandole all’illusione di evitare il rischio rimanendo fermi, errata convinzione. Anche rimanendo immobili si rischia, perché il rischio è una condizione umana sociale data già dalla provvisorietà della nostra vita e dal fatto che il cambiamento e il movimento sono naturali, quindi esiste sempre un qualche tipo di rischio in ogni azione umana, altrimenti non esisterebbe l’errore. Certo serve essere avveduti, molto accorti su questo aspetto, ma serve anche saper essere progettuali e lungimiranti, un po’ visionari.

3° aspetto: il concetto di SISTEMA.

Questo concetto collega molto bene, nella realtà multifattoriale il concetto di investimento con quello di rischio. Viviamo in un mondo sempre più sistemico e invece la maggior parte delle persone adotta soprattutto metodi, criteri lineari, chiusi. Ma la persona è un sistema di per sé e quindi come tale crea continuamente sistemi che poi possono essere più o meno meccanici o viventi essi stessi ma socialmente non riuscire ancora ad inquadrare e padroneggiare una forma mentis sistemica e più olistica alla propria vita personale e professionale, è un serio tallone d’Achille. Tutto è in relazione con qualcosa d’altro, noi siamo in costante relazione con il mondo, con la natura, con artefatti, con altri umani, con tecnologie, siamo relazione a 360° quindi non ci è possibile estraniarci più di tanto dalla rete, di qualsiasi tipo essa sia. Infatti quando ciò accade abbiamo alienazione, isolamenti pericolosi e decadimento cognitivo, emotivo, relazionale che ci esclude gradualmente dalla vita attiva.

 

Nel prossimo articolo Il cambiamento 6 aspetti cruciali – 2^ parte, parlerò dell’Energia, del Benessere e del Miglioramento.

Fine prima parte – altri articoli su www.damianofrasson.it/blog

Dott. Damiano Frasson
Formatore, Life & Business Coach

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