Quando ci riferiamo alle virtù cardinali non ci riferiamo alle virtù dei “Prelati Cardinali”, ma le quattro Virtù umane principali che si pongono proprio come i quattro punti cardinali di orientamento dell’uomo. Esse erano già note ai filosofi antichi, in particolare a Platone, e presero poi ulteriore valore presso il cattolicesimo, costituiscono i pilastri di una vita dedicata al bene.
Esse riguardano l’animo umano e la sua condotta e sono:
• Prudenza
• Giustizia
• Fortezza
• Temperanza.
Possiamo affermare che queste virtù “antiche” nella loro genesi, risultino essere sempre più moderne e necessarie a tutti noi che viviamo in quella che viene definita, da Z. Bauman, “Società Liquida”. Formarsi all’autonomia e avere un approccio auto formativo auto educativo costante appare una delle vie maestre per gestire l’incertezza quotidiana e le ampie libertà di cui godiamo nonostante tutto. Una formazione che “alleni le competenze trasversali” favorisce lo sviluppo e il rinforzo anche di queste virtù che poi ogni cultura declina a modo proprio ma sostanzialmente su principi simili.
Chiediamoci: è possibile sostenere che ogni giorno non serva essere prudenti? Si può affermare che non ci sia bisogno di giustizia e che ciò riguardi anche i nostri comportamenti più o meno giusti? Si possono ottenere risultati significativi senza avere la fortezza di saper resistere alle avversità? Risulta utile o meno saper essere moderati, riuscendo a dominare le proprie passioni-pulsioni-istinti attraverso una volontà intelligente che ci permette di evitare o valutare ciò che può nuocere a noi stessi e agli altri?
Può risultare sempre molto interessante chiedersi a che punto siamo nell’adesione e applicazione di queste virtù. Saremo anche immersi in una società liquida ma certi valori possono essere importanti ancore e riferimenti che ci permettono di non fare affogare il nostro “ben-essere”, sommersi da superficialità, banalità, qualunquismi e mode.
Scritto da: Damiano Frasson
www.damianofrasson.it
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