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15 Maggio 2019

In tempi di investimenti e promesse di rendite milionarie in diamanti, immobili, bitcoin, titoli azionari, o altri strumenti finanziari, il tema della “resa” o ROI (Return Of Investment) che può dare la formazione torna alla ribalta. Innanzitutto bisogna chiarire che vedere la formazione solamente come un costo è un errore di prospettiva, semmai appunto bisogna inquadrarlo tra gli investimenti. Poi è bene avere chiaro il fatto che, come tutti gli investimenti, perché rendano serve chiarezza sugli obbiettivi da raggiungere e sul tempo che ci si da per raggiungerli. Poi però diversamente da altri investimenti immobili o finanziari, con la formazione serve impegnarsi direttamente per applicare al meglio ciò che si scopre, si impara, si comprende; qui sta la sua particolarità che rende la formazione un investimento continuo da rinnovare per la vita. Spesso non si comprende l’aspetto principale dell’investire in formazione è cioè la sua cruciale importanza e l’elevatissima resa in tempi di cambiamento e innovazione continua. Si fatica a capire come il miglioramento di competenze di vita e lavoro a livello relazionale, organizzativo, realizzativo siano la strada maestra per tenere il passo e trovare la propria strada verso un “intimo successo” personale e professionale. Purtroppo in Italia, nonostante il mondo ci invidi la nostra cultura, manca una vera e solida cultura della formazione e un riconoscimento più alto del valore intellettuale del lavoro, persino a livello istituzionale figuriamoci tra i cittadini.

Allora vediamo di rispondere alla domanda delle domande, provando ad analizzare i motivi di una visione miope rispetto a questo vantaggioso investimento: Perché una persona o un imprenditore pensano che investire in formazione sia troppo costoso e non sia poi così utile?

  • Perché effettivamente non ha le risorse economiche minime necessarie
  • Perché pensa che altri enti dovrebbero offrirla gratuitamente
  • Perché ritiene gli spetti di diritto sul posto di lavoro
  • Perché non si ha un’idea di quanto vale una “formazione di qualità”.
  • Perché non sa come la formazione possa aiutare concretamente a migliorare competenze e comportamenti.
  • Perché sottovaluta l’importanza strategica del “capitale Umano”
  • Perché ha timore del cambiamento e non ha troppa voglia di migliorare
  • Perché le cose vanno così bene che pensa di non averne bisogno.
  • Perché vuole evitare il confronto e la messa in discussione di alcune proprie idee dominanti.
  • Perché manca una visione sul proprio e altrui futuro
  • Perché non accetta l’idea che per avere maggiori risultati serve prima informarsi meglio, poi formarsi e apprendere,
  • Perché ha vissuto precedenti esperienze negative di formazione
  • Perché ha conosciuto o provato Formatori non professionisti
  • Perché non ha un’idea chiara della centralità della figura professionale del formatore tra le varie possibili nell’ambito delle scienze umane
  • Perché non ha ancora fatto il calcolo di quanto costano tutti i giorni errori, disfunzioni, disorganizzazione, conflitti, problemi, in termini di energie, denaro, tempo, salute.
  • Perché preferisce spendere in “surrogati del piacere” anziché investire in conoscenze, apprendimento, benessere.

 

Tra i vari tipi di investimento che si possono fare nella vita, quello nella formazione e nel proprio sviluppo personale e professionale è tra quelli a più alto valore aggiunto. La difficoltà spesso non sta nel fatto di fare l’investimento ma di accettare l’idea di avere poi una responsabilità diretta e consapevole nella messa in pratica di ciò che si è appreso.

Una volta acquisite conoscenze, esperienze e competenze, nessuno può toglierci il nostro investimento in formazione; nel caso in cui il nostro capitale umano non venga riconosciuto e valorizzato abbiamo tutto il mondo a disposizione per trovare uno spazio che riconosca il nostro merito. Tra tutti gli investimenti è quello del quale deteniamo anche il migliore controllo autonomo del rischio.

Ma attenzione anche nella formazione esistono alcune insidie per i più ansiosi, per i più pigri, per chi ha molta fretta per chi non vuole approfondire, per chi non vuole fare sul serio, per chi vuole tutto e subito, ci sono a buon mercato e spesso persino “gratis”, anche le “illusioni” le “bacchette magiche” i “segreti del successo” e diverse “ricette miracolose” … ma questo è un altro discorso. Ciò che costa troppo poco di solito vale o rende poco, esiste sempre il principio di proporzionalità della qualità nei prodotti e nei servizi. Il motto finale potrebbe essere: “Informarsi bene per formarsi meglio” oppure anche “Investi in formazione per ritrovare, benessere e motivazione”.

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