24 Maggio 2018
Oggi Saper fare non basta più; serve Sapere e saper Essere coniugato al Saper Fare e finalizzato tutto al Saper vivere e lavorare assieme agli altri. In questo momento storico serve dunque sapersi distinguere, sia al momento di un colloquio di lavoro, sia nella propria attività professionale, sia tra la moltitudine di soggetti che popolano i vari social network; serve ben altro che un curriculum vitae ben fornito di conoscenze, servono competenze a 360°. Gli studi sull’argomento abbondano e l’elenco di qualità ricercate nel mondo del lavoro si amplia costantemente, da un lato tornano le specializzazioni tecniche e soprattutto quelle digitali e tecnologiche, ma dall’altro dovranno necessariamente essere integrate con le soft skills.
Il World Economic Forum del 2018 ha indicato quali saranno le 10 qualità più richieste nel 2020 nell’era dell’Industria 4.0:
- Saper Risolvere i problemi
In una situazione economica sempre più complessa, che richiede flessibilità e adattamento a nuove situazioni, la capacità di riuscire a fronteggiare situazioni critiche e individuare una soluzione diventa fondamentale.
- Sviluppare Pensiero critico
Si tratta di un pensiero caratterizzato dai processi mentali di discernimento, analisi e valutazione. Alle aziende e al mondo del lavoro servono persone in grado di capire, riflettere e rielaborare informazioni.
- Attivarsi con Creatività
La capacità di pensare fuori dagli schemi e creativamente è premiante nell’era della competizione globale.
- Saper gestione relazioni e persone
Saper guidare un team valorizzando e motivando le persone è sicuramente una delle attività più complicate. Non si tratta solo di organizzare il lavoro ma di saper gestire, motivare, valorizzare le persone in ogni contesto e modalità lavorino anche a distanza.
- Saper lavorare in gruppo
Saper lavorare in team implica saper organizzare il proprio lavoro, sapersi dare delle priorità e cambiare se necessario. Ciò può incontrare ostacoli, momenti di crisi, a cui si deve essere capaci di far fronte.
- Puntare sull’intelligenza emotiva
È la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le emozioni, le proprie come quelle degli altri: l’intelligenza emotiva può fare davvero la differenza, chi la possiede ha una marcia in più.
- Imparare a prendere decisioni
È il 70% del lavoro di un manager, che deve ascoltare tutti ma decidere da solo alla fine. E’ necessario saper condividere e ascoltare e, al momento opportuno, decidere l’indirizzo verso cui andare. Del resto, abilità come quelle di leadership richieste alle figure manageriali sono fondamentali per chiunque.
- Sviluppare un orientamento al servizio
Riguarda il saper rendersi utile, essere premurosi, attenti e collaborativi nei confronti delle esigenze delle persone.
- Fare attività di Negoziazione
È un’attività strategica che non dovrebbe essere lasciata all’improvvisazione. Serve a creare benessere economico e relazionale, a livello aziendale come individuale.
- Sviluppare Flessibilità.
È una capacità che entra in gioco quando ci si trova ad affrontare situazioni insolite che richiedono flessibilità di risposta, cioè l’abilità di assumere comportamenti diversi in base al cambiamento di regole o del tipo di compito.
Potrebbe essere che questi punti non siano percepiti come una grande novità, in effetti sono almeno una ventina d’anni che ne sentiamo parlare, discutere e scrivere in molte forme diverse e a tutti i livelli, ma allora dove sta la novità?
La novità sta proprio nella consapevolezza diffusa di dover mettere al centro di ogni sviluppo, ormai guidato dalla tecnologia, ciò che è centrale per lo sviluppo del capitale umano. La persona sta tornando al centro di ogni processo di trasformazione e innovazione della vita, della scuola, della società, del lavoro. Forse non sembra così vedendo ciò che accade nel mondo, sembra spesso che questa non sia la strada intrapresa, ma se ci pensiamo bene è l’unica strada percorribile per condividere una nuova grande rivoluzione umana che possa essere considerata, come in passato lo è stato per altre, una decisiva evoluzione nel segno del progresso e del miglioramento. Così riusciremo ad integrare i benefici indiscutibili delle tecnologie tenendo sotto controllo i rischi e le degenerazioni dannose anche per l’economia stessa, che ogni giorno professa e sfrutta le mirabolanti potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Scritto da
Damiano Frasson
(Formatore e Coach)